C’era tanto pessimismo su questa nazionale fino a qualche ora fa ed è incredibile come una vittoria possa far cambiare tutti i giudizi. Contro la Colombia già davamo per spacciato il Giappone ed invece i Samurai Blue sono scesi in campo con la giusta voglia ed hanno ottenuto un successo insperato.
Nishino ha puntato sul 4-2-3-1, modulo già utilizzato contro il Paraguay, e schierando dal primo minuto Kagawa, Shoji, Shibasaki, Osako ed Inui, inizialmente destinati alla panchina stando a quanto circolava in mattinata. La Colombia si è messa a specchio, lasciando inizialmente in panchina James Rodriguez e Bacca, per lasciar spazio al solo Falcao lì davanti. Il Giappone parte in modo aggressivo, pressando subito i Cafeteros ed al 3′ arriva l’episodio che cambia l’intera storia della partita: Osako entra in area, calcia addosso ad Ospina che respinge sui piedi di Kagawa che prova a mettere dentro ma Carlos Sanchez fa una grande parata. Peccato che non sia lui il portiere, viene espulso ed i Samurai Blue si portano in vantaggio a Saransk grazie alla freddezza di Kagawa.
Sotto di un gol e di un uomo, la Colombia fa una fatica immane nel resistere al Giappone che al 14′ va vicinissimo al raddoppio con Inui che però calcia molto debolmente, strozzando la sua conclusione. I Samurai Blue, comunque, rimangono in pieno controllo della partita ed i Cafeteros, vedendosi in difficoltà nell’arrivare davanti a Kawashima ed iniziano a cadere per terra ad ogni minimo tocco,. Tra i giocatori più incisivi in questo senso c’è Falcao che continua a compiere grandi tuffi e riuscendo ad ingannare l’arbitro al 39′, ottenendo un calcio di punizione dal limite su tocco di Hasebe (è in realtà El Tigre ad andare a sbattere sul capitano nipponico. A calciare è Quintero, con l’ex Pescara che calcia sotto la barriera e trova l’1-1, complice Kawashima che parte in ritardo, respingendo il pallone quando ormai ha già varcato la linea di porta, come mostrato chiaramente alla Goal Line Technology. Il primo tempo si chiude senza altri sussulti, con il Giappone che amministra senza trovare un altro gol allo scadere.
Il secondo tempo è solo giapponese, con i Samurai Blue che dominano fin dalle prime battute e con la Colombia che inizia a soffrire pesantemente l’uomo in meno. Al 55′, è ancora Inui a minacciare la porta sudamericana con il suo destro a giro, ma Ospina è bravo e respinge in angolo, mentre qualche minuto prima è stato Osako a testare i riflessi del portiere dell’Arsenal senza, però, trovare la via della rete. All’ora di gioco, Pekerman decide di mandare in campo James Rodriguez, ma il giocatore del Bayern Monaco non riesce a trovare sbocchi interessanti. Al 70′, invece, è il Giappone a cambiare, con Honda che entra al posto di Kagawa, mentre Pekerman manda anche in campo Bacca, con quest’ultimo che saluto il numero quattro giapponese in memoria dei vecchi tempi passati al Milan. Al 73′, i Samurai Blue trovano il gol vittoria: angolo di Honda e colpo di testa vincente di Osako che prende l’ascensore e batte Ospina, incerto nell’uscita. Gli ultimi minuti sono concitati e la Colombia si lancia all’attacco per trovare il pareggio, ma il Giappone, forte dell’uomo in più, si difende con ordine e rischia pochissimo fino al triplice fischio dell’arbitro.
La gioia della panchina è incontenibile, così come quella dei tifosi sugli spalti. Oggi il Giappone ha giocato con voglia e cuore, dimostrando di essere una squadra capace di far male, cosa che non si era per nulla vista nelle ultime uscite. Adesso, a sorpresa, il Mondiale cambia e basterà battere il Senegal per riuscire ad ottenere una qualificazione agli ottavi che sembrava davvero impossibile. Una vittoria che entra nella storia, dato che il Giappone ha battuto per la prima volta una squadra sudamericana nella fase finale di un Mondiale
TABELLINO DELLA GARA
Colombia 1-2 Giappone 3′ Kagawa (G, rig.), 39′ Quintero (C), 73′ Osako (G)
Colombia (4-2-3-1): Ospina; Arias, Sanchez, Murillo, Mojica; C. Sanchez, Lerma; Cuadrado (dal 31′ Barrios), Quintero (dal 59′ James Rodriguez), Izquierdo (dal 70′ Bacca); Falcao. All. José Pekerman
Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Nagatomo, Shoji, Yoshida, H. Sakai; Shibasaki (dall’80’ Yamaguchi), Hasebe; Inui, Kagawa (dal 70′ Honda), Haraguchi; Osako (dall’85’ Okazaki). All. Akira Nishino
MVP: Shibasaki (G)
Arbitro: Damir Skomina (Slovenia)
Ammoniti: Barrios (C), James Rodriguez (C), Kawashima (G)
Espulsi: C. Sanchez (C)
Stadio: Mordovia Arena (Saransk)
Spettatori: 40.842
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