Si è conclusa con un successo netto e meritato dello Yokohama F. Marinos la Meiji Yasuda J1 League 2019 e come lo scorso anno è tempo di stilare il pagellone delle 18 squadre del campionato. In attesa di capire se lo Shonan Bellmare si salverà nel play-out contro il Tokushima Vortis, analizziamo in breve la stagione di ognuna delle squadre di J-League.
Yokohama F. Marinos 10: una squadra che lo scorso anno ha chiuso il campionato a pari punti con la terzultima ed è capace di vincere il titolo l’anno successivo il massimo dei voti lo merita tutto. Postecoglou aveva detto che quest’anno avrebbe fatto di tutto per far sentire orgogliosi i tifosi e lo ha fatto. Una squadra che ha lottato fino alla fine ed ha messo in mostra tanti bei giocatori, da Endo a Nakagawa, da Marcos Junior ad Erik. Una grandissima stagione chiusa con 10 vittorie nelle ultime 11 partite… chapeaux Marinos!
Tokyo 8: la squadra della capitale ha ceduto solo alla penultima giornata, ma il campionato resta ottimo. Lo scorso anno chiuse al sesto posto, un netto miglioramento se pensiamo che ha dovuto dire addio a Takefusa Kubo a metà stagione. Promozione centrata da parte degli uomini di Hasegawa che proveranno a vincere il titolo anche il prossimo anno, oltre a ben figurare in AFC Champions League
Oita Trinita 7: da neopromossa è riuscita ad ottenere una salvezza comodissima, pur non avendo grandissimi campioni. Il merito è tutto della dirigenza che ha costruito un gruppo equilibrato, capace di non abbattersi mai anche nei momenti più difficili. Ad inizio anno era difficile prevedere che avrebbero chiuso la stagione tra le prime dieci ed invece l’Oita ha smentito. Continuando su questa strada si può costruire qualcosa di importante.
Cerezo Osaka 7: il miglior acquisto del Cerezo Osaka è stato prendere Lotina per la propria panchina. Dopo aver sfiorato una storica promozione con la Tokyo Verdy, il tecnico spagnolo ha mostrato i frutti del suo lavoro anche su una piazza importante come quella rosablu di Osaka ed ha portato la squadra ad un passo dalla AFC Champions League. Il prossimo anno il Cerezo andrà tenuto d’occhio.
Kashima Antlers 6,5: stagione sufficiente dal Kashima, anche se ci si aspettava molto di più che un terzo posto messo a rischio nel finale. Le colpe vanno alla società che ha svenduto mezza squadra ed ha deciso anche di liberarsi di Oiwa a fine stagione, nonostante sia riuscito in un miracolo e li abbia portati sul tetto d’Asia lo scorso anno. Nel prossimo campionato il Kashima dovrà fare molto meglio, una squadra con tale storia non può non lottare per il titolo fino alla fine.
Kawasaki Frontale 6,5: i due volte campioni di Giappone hanno deluso molto in AFC Champions League quest’anno e devono sperare nella vittoria del Kashima in Coppa dell’Imperatore per essere nella prossima manifestazione internazionale. In campionato è arrivato un quarto posto e dopo due titolo ci sta, anche se hanno rischiato nella parte centrale della stagione, riprendendosi nelle ultime gare. Dai Delfini ci si aspetta una J1 League 2020 più ad alti livelli.
Sanfrecce Hiroshima 6: stagione particolarmente deludente e senza troppi sussulti quella del Sanfrecce Hiroshima. I ragazzi di Jofuku non hanno mai dato la sensazione di poter lottare per un posto nella prossima Champions asiatica e si sono accontentati di un sesto posto arrivato più per demeriti altrui. La nota positiva è che, quantomeno, la squadra non ha fatto disastri come lo scorso anno e si è visto un pizzico di gioco in più.
Gamba Osaka 6: come lo scorso anno, il Gamba Osaka ha chiuso in crescendo il campionato ed ha conquistato un buon settimo posto. I nerazzurri hanno inserito elementi importanti in rosa nel mercato estivo come Usami ed Ideguchi e la qualità dei due giocatori è stata decisiva per la risalita in classifica. Se il prossimo anno il Gamba inizierà a rendere dall’inizio allora potrà tornare a lottare per obiettivi più ambiziosi e la sua storia dice che merita di stare in alto.
Consadole Sapporo 6: sufficienza raggiunta appena da parte del Sapporo che è riuscito a salvarsi ancora una volta senza problemi. Tuttavia, dopo il quarto posto dello scorso anno ci si aspettava qualcosa in più da parte dei ragazzi di Petrovic. Vedremo se ci saranno innesti importanti nel mercato invernale, anche se i rossoneri potranno puntare anche sui talenti della rosa come Ryotaro Shindo che si è messo in mostra per tutto il campionato.
Vissel Kobe 5: solo due punti in più e due posizioni in più da parte del Vissel Kobe che rispetto allo scorso anno aveva David Villa e Thomas Vermaelen in squadra, oltre ad aver a disposizione un talento come Furuhashi in rosa. Gli amaranto hanno deluso moltissimo e solo nel finale hanno ottenuto dei buoni risultati, ma per quanto speso la stagione non può considerarsi positiva. Il Vissel dovrà creare un gruppo maggiormente equilibrato il prossimo anno, senza puntare troppo sulle figurine.
Vegalta Sendai 5: solita stagione mediocre da parte del Vega che ha chiuso addirittura con 4 punti in meno dello scorso anno. Per sua fortuna, c’è chi ha fatto peggio e con il neo tecnico Kiyama il prossimo anno è chiamato a fare molto meglio la prossima stagione. Il Vegalta Sendai deve smettere di giocare con il fuoco se non vuole scottarsi.
Shimizu S-Pulse 4,5: grande attacco davanti, ma difesa davvero da horror dietro capace di prendere ben 69 reti ed essere la peggiore del torneo. Lo Shimizu si è salvato solo perché dietro c’è chi ha fatto molto peggio di lui, altrimenti sarebbero stati guai seri. La squadra è chiamata a riscattarsi il prossimo anno se non vuole retrocedere per davvero.
Nagoya Grampus 4: altra bruttissima annata del Nagoya che dopo un inizio folgorante si è persa per strada e neanche l’esonero di Kazama con l’entrata in scena di Ficcadenti ha cambiato le cose. Un attacco spuntato dove si salva solo Maeda, una difesa che fa acqua da tutte le parti salvata più volte da Langerak. Solo due vittorie in tutto il girone di ritorno, appena nove vittorie totali (peggio ha fatto solo lo Jubilo) e fischi nell’ultima partita. Da quando è tornato in massima serie, i Grampus sembrano stiano facendo di tutto per tornare in J2.
Urawa Red Diamonds 4: non è da 3 solo per la finale di AFC Champions League persa contro l’Al Hilal, ma la stagione dell’Urawa è stata oscena con ben 14 punti in meno rispetto allo scorso anno. Quintultimo posto e solo nove vittorie in tutto il campionato, una squadra con una storia come quella dei Diamonds non può fare certe figuracce e servirà un profondo cambiamento della rosa. Gli unici a salvarsi sono Sekine e Koroki, per il resto l’Urawa è stata la grande delusione del campionato
Sagan Tosu 4: anche quella di quest’anno è stata una stagione terribile per il Tosu che ha evitato per un pelo la retrocessione come accaduto nello scorso campionato. Come il Vegalta Sendai, il Sagan Tosu sta giocando troppo con il fuoco e se il prossimo anno non si mette in testa di dover scendere sempre con la testa in campo rischia grosso. La squadra guidata da Kim è stata davvero troppo brutta per essere vera quest’anno.
Shonan Bellmare 3: la questione Cho Kwi-Jea è stata gestita malissimo, con il tecnico che andava allontanato immediatamente quando i giocatori hanno finalmente rivelato gli abusi fisici del tecnico sudcoreano. Invece si è perso tantissimo tempo, con la squadra che ha preso ceffoni da chiunque ed è andata completamente allo sbando. Domani ci sarà lo scontro per mantenere la categoria contro il Tokushima Vortis e lo Shonan rischia di pagare ad un prezzo carissimo i propri errori.
Jubilo Iwata 3: se la società della Yamaha si fosse decisa a cambiare tecnico molto prima, forse non sarebbe retrocessa. Jubero ha fatto di tutto per salvare la squadra, ma il miracolo non è avvenuto. L’ultimo posto è avvenuto per caso, solo perché all’ultima giornata lo Jubilo non aveva più alcun motivo per lottare e con il tecnico spagnolo potrà tornare subito in J1. Poche luci e moltissime ombre quest’anno e non c’è dubbio che la retrocessione possa fare bene allo Jubilo, potendo ripartire da zero con un progetto nuovo.
Matsumoto Yamaga 2: solo 6 vittorie in 34 giornate e peggior attacco del campionato. Non c’erano grandi aspettative sullo Yamaga che se ne torna in J2 dopo un solo anno proprio come accadde nel 2015. La società non ha costruito una rosa all’altezza della prima divisione giapponese e dovesse ritornarci, dovrà fare in modo di dare al nuovo allenatore (Sorimachi non sarà più il tecnico) una squadra più completa.
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