Massimo Ficcadenti, aspirante Imperatore della J1 League - Jworld.it

Massimo Ficcadenti, aspirante Imperatore della J1 League

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Si diverte Massimo Ficcadenti nella terra dei Samurai. Lontano dalle pressioni del calcio nostrano regala al suo Nagoya Grampus la partecipazione alla Champions League del continente asiatico, dopo dieci anni di assenza del club nipponico dal palcoscenico internazionale. Quello in corso è l’ottavo campionato che il tecnico marchigiano disputa nel Paese del Sol Levante e il Nagoya Grampus è già la terza squadra della J1 League che si trova ad allenare, dopo due anni (2014 e 2015) trascorsi con il Tokyo (nono e secondo posto) e tre anni (’16, ’17 e ’18) col Sagan Tosu dove incasella un 15°, un 8° e un 14° posto.

Esonerato dal Tosu a sei giornate dal termine del campionato 2018, resta fermo fino a settembre 2019 quando è chiamato dal Nagoya a sostituire Yahiro Kazama, guadagnando la permanenza del club nella massima divisione giapponese. Poi la svolta nel 2020 quando acciuffa il terzo posto in classifica che consente al Nagoya Grampus di disputare, superandoli, i preliminari Champions. Squadra, al momento, al secondo posto della graduatoria, in attesa del 22 giugno prossimo quando esordirà, in trasferta, nel primo match della fase a gironi contro i malaysiani del Johor Darul Ta’zim

. Classe ’67 e nativo di Fermo, Massimo Ficcadenti sembra aver trovato nella patria dei Samurai un ambiente sobrio che si appassiona senza trascendere. Sicuramente più maturo rispetto agli inizi burrascosi sulle panchine di casa nostra. Il mister è ben consapevole di aver fatto una scelta di vita, nell’Oriente estremo. È considerato, dagli addetti ai lavori, come uno degli allenatori d’Europa che più conosce il calcio giapponese, supportato anche dal suo amore per la cultura orientale. Il campionato di calcio giapponese, seppure giovanissimo (la J1 League viene fondata solo nel ’92), è seguitissimo da quelle parti, pronto quasi ad idolatrare personaggi emergenti come il “gigante” Massimo che, risultati alla mano, sembra meritevole di attenzione e rispetto.

Il tecnico marchigiano, si sa, ha sempre sostenuto un calcio molto pratico, non necessariamente “bello da vedere”. Il 4-3-3 è il modulo che predilige. Lo ha adottato in patria, anche in occasione dell’anno trascorso a Cesena, campionato 2010-11, quando la compagine bianconera, fresca di ritorno in serie A, conquistò la permanenza nella massima Serie.  Un altro Massimo, il presidente del Cagliari, Cellino, segnò la fine, per Ficcadenti, dell’avventura sulle panchine d’Italia. Lo chiamò due volte, tra 2011 e 2012, e due volte lo cacciò. Che sia adesso tempo di riscatto? Glielo auguriamo vivamente.

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