Stelle made in J-League: i talenti del calcio giapponese - Jworld.it

Stelle made in J-League: i talenti del calcio giapponese

La partita persa malamente della nazionale giapponese contro il Venezuela non deve far pensare che in J-League non ci siano giocatori talentuosi, pronti al grande salto. Se da una parte è vero che nel corso degli anni in nazionale ci sono più giapponesi che provengono da squadre europee, dall’altra c’è un campionato nipponico che sta facendo nascere tanti bei talenti. Uno di questi è Kyogo Furuhashi che a 24 anni è riuscito a debuttare con il Giappone dopo essersi messo in luce con il Vissel Kobe. Andiamo a vedere quali stelle offre la J-League e chi avrà la possibilità di andare in nazionale nel futuro prossimo.

Kenta Nishizawa (Centrocampista, Shimizu S-Pulse, 23 anni)

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La stagione non è stata esaltante per lo Shimizu S-Pulse, in lotta per la salvezza, ma Kenta Nishizawa si è consacrato con la maglia arancione. Centrocampista classe 1996, Nishizawa ha segnato 7 gol e fornito 3 assist, fornendo ottime prestazioni nell’arco dell’anno. Nato a Shizuoka, è stato allevato sin da piccolissimo dallo Shimizu che lo ha mandato a farsi le ossa alla Tsukuba University dal 2015 fino a Gennaio 2019. L’impatto con i grandi non gli ha creato problemi e si è fatto subito volere bene dai tifosi, divenendo fondamentale nel centrocampo arancio. Ci sono possibilità d vederlo nell’East Asian Championship di Dicembre, quando Moriyasu non potrà far affidamento sui calciatori giapponesi impegnati in Europa.

Naoki Maeda (Trequartista, Nagoya Grampus, 25 anni)

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Se il Nagoya si sta salvando per il secondo anno di fila, tutto lo deve a Naoki Maeda il cui impatto nella prefettura di Aichi è stato fortissimo sin dal suo arrivo due estati fa dal Matsumoto Yamaga. L’anno scorso otto gol, quest’anno ne ha segnati nove, oltre ad aver fornito 3 assist e per come è andata la stagione del Nagoya è tanto. Nato a Saitama, Maeda non ha avuto fortuna nelle esperienze con Yamaga e Yokohama F. Marinos, ma in maglia giallorossa la storia è cambiata. Ha appena compiuto 25 anni, è un giocatore rapido ed abile nel dribbling, oltre a vantare un tiro esplosivo. Nel pieno della carriera, per lui la nazionale sarebbe una grande conquista e chissà che a Dicembre Moriyasu non lo convochi, d’altronde lui ha già vestito la maglia del Giappone U23.

Ado Onaiwu (Attaccante, Oita Trinita, 24 anni)

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Convocato da Moriyasu per la prima volta proprio in questa sosta, Ado Onaiwu non ha avuto la fortuna di poter debuttare con i Samurai Blue, ma ci riproverà di sicuro a Dicembre. Classe 1995, Onaiwu nasce a Kamikawa, nella prefettura di Saitama ed è lì che inizia a dare calci al pallone. Passato dal Chiba all’Urawa nel 2017, Onaiwu ha passato le ultime due stagioni lontano da casa spostandosi prima alla Renofa Yamaguchi e poi all’Oita Trinita, facendo bene sia in J2 che in J1. Quest’anno ha messo a segno 10 reti, mentre con la Yamaguchi segnò 22 reti, dimostrando di essere un attaccante dal sicuro affidamento, grazie alla sua velocità ed esplosività. L’anno prossimo l’Urawa deve dargli una possibilità e non mandarlo più in prestito.

Ryosuke Shindo (Difensore, Consadole Sapporo, 23 anni)

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Quest’anno Ryosuke Shindo ha dato il meglio di sé con la maglia del Consadole Sapporo non in termini di reti (solo 6), ma anche a livello di rendimento, cosa più importante per un difensore. Anche Moriyasu se ne è accorto ed è per questo che lo ha convocato in nazionale, senza dargli una chance che sicuramente riavrà a Dicembre. Nato a Sapporo, Shindo veste la maglia dei Gufi dal 2015 ed ha segnato un totale di 12 reti oltre ad aver firmato 3 assist. Capace di giocare sia come centrale che come terzino destro, Shindo sa anche calciare le punizioni, dettaglio non da poco conto per un difensore. Ha rinnovato fino al prossimo anno con il Sapporo, ma presto anche lui potrebbe approdare in una big giapponese.

Daiki Hashioka (Esterno destro, Urawa Red Diamonds, 20 anni)

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Uno dei giovani più promettenti della sua età. Daiki Hashioka gioca fin da piccolo per l’Urawa ed ha intenzione di rimanere a Saitama per molto, per la gioia di tanti tifosi. Che non abbia avuto ancora una chance in nazionale maggiore dopo l’ottima stagione personale è abbastanza strano. Sedici presenze e due gol per lui, ma il grande senso di posizione che ha in campo lo rendono uno dei giocatori più interessanti dei Reds. Molto abile nelle marcature e difficile da tenere quando brucia l’erba sulla fascia destra, dove ha pochissimi rivali in J-League. Essendo un giocatore molto duttile, sa giocare anche come difensore centrale e come terzino destro. Nato a Saitama, Hashioka di sicuro coronerà il sogno di debuttare nello stadio dei Samurai Blue, forse a Marzo contro la Birmania.

Kazunari Ichimi (Attaccante, Kyoto Sanga FC, 22 anni)

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La Kyoto Sanga è ancora in corsa per ottenere un posto nei prossimi play-off validi per la promozione in J1. I viola devono ringraziare soprattutto Kazunari Ichimi se sono ancora lì, con il classe 1997 che ha risolto parecchie partite quest’anno. Non è affatto un caso che Ichimi sia il secondo miglior marcatore giapponese in J2 League con 17 centri. Nato a Katsushiro, prefettura di Kumamoto, Ichimi è uno dei talenti del settore giovanile del Gamba Osaka che lo ha mandato a farsi le ossa in J2 e lo sta facendo anche molto bene. Ichimi si è dimostrato uno dei giovani più interessanti del campionato cadetto giapponese e dovesse riuscire concretamente a portare la Kyoto in massima serie, i viola potrebbero pensare anche ad iniziare una trattativa per acquistarlo a titolo definitivo. Nonostante l’altezza (1.83m), Ichimi non è solo forte nel gioco aereo, ma è anche molto agile e ciò lo rende una vera e propria minaccia per le difese avversarie.

Satoki Uejo (Esterno d’attacco destro, FC Ryukyu, 22 anni)

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Uno dei maggiori protagonisti della salvezza del Ryukyu. Satoki Uejo, come quasi tutto il resto dei suoi compagni, ha giocato per la prima volta nel campionato cadetto giapponese, ma non si è lasciato intimorire, rispondendo bene in campo. Sono state 14 le reti segnate da Uejo, secondo miglior marcatore del club dopo Koji Suzuki, andato al Cerezo Osaka in estate. Senza il suo contributo, forse il Ryukyu non si sarebbe salvato e Uejo è riuscito a sopperire al meglio all’assenza di uno come Suzuki. Per il futuro, è un giovane che va tenuto assolutamente d’occhio: molto pericoloso nell’uno contro uno, è quel giocatore capace di inventarsi un gol da un momento all’altro.

Shunsuke Motegi (Esterno destro, Mito Hollyhock, 23 anni)

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Il Mito Hollyhock sta disputando una delle sue migliori annate in J2, meritando la posizione che occupa grazie ad un gran lavoro fatto a livello tecnico e tattico. Shunsuke Motegi è uno dei centrocampisti più promettenti del Mito non per quanto apporta a livello numerico (4 gol e 4 assist quest’anno), ma per come rende in campo. Nonostante abbia solo 23 anni appena compiuti, sembra giochi da una vita, partendo molto volte da titolare, anche se l’infortunio a metà campionato gli ha impedito di proseguire al meglio. Motegi non è molto alto (1.68m), ma ciò gli permette di avere grande velocità ed agilità. Inoltre sa usare benissimo entrambi i piedi e può giocare sia a destra che a sinistra.

Yusuke Matsuo (Centrocampista, Yokohama FC, 22 anni)

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A Yokohama si sogna una promozione storica dopo una stagione ad altissimo livello. Ogni giocatore ha fatto la sua parte ed in tanti si sono messi in mostra, tra cui Yusuke Matsuo, arrivato a Giugno dalla Sendai University. Classe 1997, in 20 presenze Matsuo ha firmato sei reti e 4 assist, l’ultimo gol pesantissimo perché ha permesso agli azzurri di superare 1-0 il Machida. Le prestazioni offerte hanno convinto lo Yokohama a puntare su di lui ed ha fatto sapere alla Sendai University di voler in pianta stabile in prima squadra. Dal 2020, il centrocampista sarà completamente azzurro, firmando il suo primo contratto da professionista.

Questi sono solo alcuni dei talenti che popolano il campionato giapponese, tutti con grandi qualità e pronti a spiccare il volo. Moriyasu dovrà essere bravo ad inserirli gradualmente in nazionale, cosciente che deve iniziare a lanciare di più i giovani e lasciare a casa i giocatori che hanno già dato tutto.

 

 

 

 

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