Giappone, un anno con Moriyasu: bilancio positivo e nazionale in forte crescita - Jworld.it

Giappone, un anno con Moriyasu: bilancio positivo e nazionale in forte crescita

Da quando il tecnico di Kakegawa è subentrato a Nishino, i Samurai Blue hanno ottenuto tanti successi e sono cresciuti sotto tutti i punti di vista

Esattamente 12 mesi fa, il Giappone tornava in campo al Suita City Stadium di Osaka per affrontare Costa Rica dopo aver disputato un grande Mondiale in Russia. Sulla panchina dei Samurai Blue si sedette per la prima volta Hajime Moriyasu, subentrato ad Akira Nishino subito dopo la spedizione russa, e in tanti erano molto curiosi per questa prima uscita. Il Giappone partì subito con il botto, schiantando 3-0 gli avversari con una grande prestazione e vinse grazie alla reti di Sasaki, Minamino ed Ito.

Fin dal suo insediamento, Moriyasu ha puntato sempre sul 4-2-3-1, modulo che ha portato il Giappone ad un passo dall’eliminare una corazzata come il Belgio ed ha portato tante belle novità in nazionale. In soli 4 mesi, l’ex allenatore del Sanfrecce Hiroshima ha costruito un gruppo giovane, ma esperto e molto coeso in vista della Coppa d’Asia, riuscendo anche ad ottenere una vittoria di prestigio per 4-3 contro l’Uruguay, roba impensabile fino a qualche anno fa.

In Coppa d’Asia, finale persa a parte, il Giappone ha sfornato ottime prestazioni, subendo solamente 3 reti fino alla sfida contro il Qatar ed ha mostrato sprazzi di grande calcio, nonostante mancasse Shoya Nakajima. Il vero capolavoro di Moriyasu è stato proprio quello di portare uno come il centrocampista del Porto in nazionale e di dargli in mano le chiavi del centrocampo, divenendo subito un elemento fondamentale nella rosa. E nella finale contro i qatarioti, la sua assenza ha pesato moltissimo sull’esito finale.

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Hajime Moriyasu durante la finale di Coppa d’Asia persa 3-1 contro il Qatar

Non c’era Nakajima, ma la Coppa d’Asia ha dato comunque alte ottime indicazioni a Moriyasu riguardo altri giocatori che potevano essere il futuro della nazionale come Takehiro Tomiyasu, a segno negli ottavi contro l’Arabia Saudita, Ritsu Doan, in gol contro Turkmenistan e Vietnam o Takumi Minamino, a segno nella finale col Qatar. Tre giocatori che sono stati quasi sempre presenti nelle convocazioni di Moriyasu, con gli ultimi due assenti solo nella Copa America giocata quest’estate.

Copa America che si è rivelata positiva, nonostante l’eliminazione ai gironi, con il Giappone che perse solo con il Cile 4-0. I Samurai Blue riuscirono a fermare nuovamente l’Uruguay pareggiando 2-2 ed il Ct potette vedere all’opera Nakajima in una competizione ufficiale, oltre ad osservare altri giocatori interessanti come Koji Miyoshi o la perla Takefusa Kubo. In quest’ultima sosta, i Samurai Blue hanno vinto 2-0 contro Paraguay Myanmar, dominando in entrambe le partite e mostrando una condizione fisica e mentale strepitosa.

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Moriyasu durante la sfida di Copa America contro l’Uruguay

In generale, il bilancio è molto positivo con Moriyasu sulla panchina del Giappone. Sotto la sua guida, i Samurai Blue hanno vinto 14 delle 21 partite disputate, mentre sono arrivati solo 4 pareggi e 3 sconfitte, di cui solo una dolorosa. Giappone che ha ottenuto risultati non solo a livello statistico, ma anche a livello di gioco, dove si è vista una squadra che vuole sempre giocare palla a terra indipendentemente dall’avversario che si trova davanti e che sa essere letale in velocità.

Nelle ultime partite, in avanti si è rivisto Yuya Osako, partito alla grande con il Werder Brema quest’anno, con Moriyasu che spera di vedere in lui il bomber che tanto serve alla nazionale giapponese. Alle sue spalle, si muovono Doan, Minamino e Nakajima, un trio davvero spaventoso che ha messo in ginocchio mezzo Paraguay giovedì scorso, soprattutto  Nakajima, ormai leader della squadra dopo aver ereditato la maglia numero 10 da Shinji Kagawa.

Ad ottobre ci saranno altri due match di qualificazione al prossimo Mondiale contro Mongolia Tagikistan, con Moriyasu che debutterà ufficialmente al Saitama Stadium dopo l’amichevole dell’anno scorso con l’Uruguay. In questo suo primo anno, la nazionale giapponese è cresciuta in maniera esponenziale e la strada imboccata è quella giusta, con la JFA che crede finalmente di aver trovato l’allenatore giusto, capace di guidare il Giappone verso un futuro luminoso.

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