I migliori ed i peggiori stranieri della J1 League 2018: Patric e Jô alla riscossa, sorpresa Hwang Ui-Jo. Bene Chanathip, Podolski deludente - Jworld.it

I migliori ed i peggiori stranieri della J1 League 2018: Patric e Jô alla riscossa, sorpresa Hwang Ui-Jo. Bene Chanathip, Podolski deludente

Terminata anche la stagione della Meiji Yasuda J1 League 2018, andiamo a vedere i  giapponesi gli stranieri che si sono messi in mostra in questo campionato, non solo a suon di gol, ma anche di prestazioni ed anche quelli da cui ci si aspettava qualcosa di più.

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Jô 10: non ci sono dubbi, Joao Alves de Assis Silva, meglio noto come Jô è il miglior straniero di questa J1 League 2018. Senza di lui, il Nagoya sarebbe sicuramente retrocesso ed il brasiliano è stato decisivo dall’inizio alla fine. Ha iniziato il campionato segnando contro il Gamba Osaka ed ha finito il campionato mettendo a segno una doppietta contro lo Shonan che ha salvato la squadra. Titolo di capocannoniere alla prima in Giappone con 24 reti ed in lizza come MVP della stagione. What else?

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Patric 8: il brasiliano ha trascinato il Sanfrecce Hiroshima fin quando ha potuto, segnando ben 22 reti e portando i viola in AFC Champions League dopo un girone di ritorno davvero da dimenticare. Un netto miglioramento per Patric che la passata stagione segnò solamente quattro gol ed i suoi compagni rischiarono la retrocessi fino all’ultima giornata. Il Sanfrecce deve trovare un altro goleador come lui se vuole vincere il titolo perché quando si ferma Patric segnano in pochi ed anche quest’anno poteva costare carissimo questa poca concretezza in tutti i reparti.

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Hwang Ui-Jo 8: il sudcoreano è la sorpresa del campionato e della rosa del Gamba Osaka. I nerazzurri hanno avuto tantissime difficoltà e lo spettro di una retrocessione è parso più vivido che mai, ma Hwang Ui-Jo ha iniziato a segnare a raffica, soprattutto nel finale di stagione segnando 9 gol in 11 partite. Sono stati 15 i gol totali in campionato per il sudcoreano, molti di più rispetto ai miseri tre gol dello scorso anno. Il giocatore sarà sicuramente fondamentale anche il prossimo anno, con il Gamba che deve alzare sicuramente l’asticella visto che le zone basse non sono adeguate per una squadra gloriosa come quella nerazzurra.

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Chanathip “Jay” Songkrasin 7: il thailandese dopo un ottimo primo anno, si conferma anche al secondo anno in prestito al Consadole Sapporo, assicurandosi il riscatto. Sono 8 le reti segnate da Messi Jay, ma sono stati gol che si sono rivelati pesanti, così come i tre assist. L’anno scorso non segnò nessun gol, offrendo comunque buone prestazioni, ma il merito è tutto di Petrovic che ha saputo sbloccare il suo potenziale. Non è molto alto, ma la sua piccola statura gli permette di esser un furetto imprendibile, ecco perché è soprannominato Messi Jay.

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Jay Bothroyd 7: sette anche per l’inglese, compagno di Chanathip nel Consadole Sapporo. Un gol in meno rispetto allo scorso anno (9-10), ma gol che potevano essere più pesanti, con i Gufi che fino alla fine hanno accarezzato il sogno AFC Champions League, svanito con la rimonta del Sanfrecce Hiroshima da 2-0 a 2-2 e all’eliminazione dei Kashima Antlers in Coppa dell’Imperatore. Bothroyd sembra essersi ambientato davvero bene in Giappone ed il prossimo anno cercherà di far qualificare i suoi alla massima competizione asiatica per club.

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Diego Oliveira 6: per buona parte di stagione è sembrato fosse l’anno della Tokyo tornare in AFC Champions League, complici le grandi prestazioni del brasiliano. Diego Oliveira ha segnato 13 reti quest’anno, ma negli ultimi tre mesi si è completamente spento, segnando solo un gol nelle ultime undici partite. L’unica consolazione per il brasiliano è l’aver battuto il suo record del 2016 quando era al Kashiwa Reysol e dove segnò 12 gol. La squadra della capitale è riuscita comunque ad arrivare sesta ed a sfiorare l’ACL, ma con un Diego Oliveira più concreto forse la qualificazione non sarebbe stata utopia.

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Douglas 6: stagione a fasi alterne per il brasiliano che riesce comunque a segnare 10 con lo Shimizu S-Pulse, utili per permettere alla squadra di ottenere la salvezza dopo qualche patema. Rispetto a quando era al Sanfrecce Hiroshima, Douglas è tornato in Giappone dopo l’esperienza negli Emirati Arabi con l’Al Ain molto più maturo, ma può sicuramente fare di più. È dotato di grande qualità, sta a lui tirarla fuori.

 

Hugo Vieira 6: stagione sufficiente per il portoghese, autore di 13 gol, tre in più rispetto alla passata stagione. Le sue reti, soprattutto nel finale di stagione, hanno permesso allo Yokohama F. Marinos di infilare una serie di risultati positivi e di mantenere positiva la differenza reti, cosa fondamentale visto che a fine campionato ben cinque squadre, tra cui lo Yokohama, hanno chiuso a 41 punti. Il portoghese ha deciso di non continuare la sua avventura a Yokohama e non rinnoverà il suo contratto col club.

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Gabriel Xavier 5: doveva essere l’uomo chiave del Nagoya, ma poche volte il brasiliano è stato davvero decisivo e nonostante abbia segnato 6 gol e fornito 7 assist ci si aspettava sicuramente di più. La palla ora passa alle Balene che dovranno decidere se acquistare definitivamente il giocatore o se questi tornerà al Cruzeiro per giocarsi un posto da titolare. Dovesse tornare in Giappone, Gabriel Xavier dovrà fare meglio ed essere decisivo come fece in J2, diventando assoluto protagonista della promozione.

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Andres Iniesta 5: arrivato a quattro mesi dalla fine del campionato, all’Illusionista non si poteva chiedere molto ma comunque avrebbe potuto dare di più alla causa, cercando di rialzare la squadra nel momento più difficile. Il prossimo anno ci sarà David Villa e vedremo se Iniesta riuscirà a divertire il pubblico del Misaki Stadium come già fatto quando entrambi giocavano insieme nel Barcellona. L’ambientamento è finito, Iniesta deve fare sul serio.

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Fernando Torres 5: arrivato anche lui come Iniesta a quattro mesi dalla fine del campionato, El Niño non è riuscito a sbloccarsi fino alla sua settima partita, trovando la sua prima rete in Giappone contro Gamba Osaka. Peccato che abbia segnato solo due gol e non sia stato proprio positivo, venendo spesso sostituito. Quantomeno è riuscito a segnare il gol che ha permesso al Sagan Tosu di agganciare il treno salvezza alla penultima giornata, ma dalla prossima stagione dovrà iniziare a fare quello che gli riesce meglio: fare gol

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Podolski 4: solo 5 gol segnati quest’anno dal tedesco, per di più 4 solamente al Nagoya tra andata e ritorno, mentre l’altra rete è stata siglata contro il Cerezo Osaka. Da Podolski ci si aspettava qualcosa di meglio rispetto alla passata stagione, ed invece ha segnato esattamente gli stessi gol. Con l’arrivo anche di David Villa, il prossimo anno sarà fondamentale per il tedesco che deve ripagare alla fiducia della dirigenza che, almeno per quest’altra stagione, non dovrebbe lasciarlo andare via.

 

 

 

 

 

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