In questo secondo episodio della rubrica “Volti del Giappone” vi farò conoscere la storia di uno dei più grandi difensori goleador di tutto il Giappone: Marcus Tulio Tanaka. Nel Sol Levante, ha messo a segno tanti di quei gol che i tifosi lo hanno ribattezzato come il “Sergio Ramos giapponese”
ACCENNI BIOGRAFICI
Marcus Tulio Tanaka (田中 マルクス 闘莉王 Tanaka Marukusu Tūrio in giapponese) nasce a San Paolo, nel comune di Palmeira d’Oeste il 24 Aprile del 1981 da padre nippo-brasiliano e da madre italo-brasiliana e ciò spiega il perché del suo nome non propriamente nipponico. Ed è sempre in Brasile che Tulio inizia ad avvicinarsi al mondo del pallone, militando anche nelle giovanili del Mirassol, piccolo club dilettantistico, dove vi rimane fino ai 15 anni. Dopodiché, i suoi genitori decidono di lasciare il Brasile e di volare in Giappone, dove Tulio finirà i suoi studi alla Shibuya Makuhari High School, nella prefettura di Chiba, per poi continuare a dedicarsi alla sua passione: il calcio.
PRIMI PASSI
Nel 2001, a vent’anni, inizia la sua carriera come professionista, quando viene preso dal Sanfrecce Hiroshima. Tulio dimostra subito di essere un giocatore molto interessante non solo sul piano difensivo, ma anche su quello offensivo, soprattutto di testa vista la sua altezza (1.85 m) e colleziona ben 39 presenze in J1-League, condite da due sole reti, risultato niente male per un giocatore al debutto nel massimo campionato giapponese. Nonostante il tanto spazio avuto, Tulio sente di dover cambiare aria e l’anno seguente decide addirittura di retrocedere in J2-League, andando al Mito Hollyhock ed è qui che inizia a fare del gol il suo pregio. In maglia blu, Tulio disputa la bellezza di 45 partite e segna ben 10 gol, giocando sia come difensore, ma anche come attaccante, ricoprendo bene entrambi i ruoli anche se solo nel tempo è riuscito a trovare un certo equilibrio nelle prestazioni.
IL GRANDE SALTO
La stagione seguente arriva finalmente la prima, vera grande opportunità per Tulio, con l’Urawa Red Diamonds che riesce ad accaparrarsi il giovane 23enne. Ed è all’Urawa che Tulio si afferma in modo importante nel calcio giapponese, riuscendo anche ad andare alle Olimpiadi del 2004 con il Giappone Olimpico. All’Urawa Red Diamonds, Tulio resta cinque anni, ma sono cinque anni pieni di soddisfazioni, personali e non, riuscendo anche a vincere la AFC Champions League da grande protagonista, con prestazioni davvero notevoli in fase difensiva. In J-League, invece, il suo score personale cresce con il passare degli anni e Tulio diventa sempre più esperto e padrone della difesa, arrivando a segnare un totale di 39 reti in 177 presenze, mettendo a segno anche una tripletta nel Luglio del 2008 contro la Tokyo Verdy. Inoltre, non va solamente in gol, ma fa anche segnare, collezionando anche 14 assist, mentre sotto il piano disciplinare, nonostante venti ammonizioni, si è fatto espellere una sola volta in tutto il suo percorso all’Urawa.
Dopo aver vinto due Coppe dell’Imperatore, una Yamazaki Nabisco Cup (l’odierna YBC Levain Cup), un campionato, il titolo di miglior giocatore dell’anno (2006) ed una AFC Champions League, Tulio non ha più gli stimoli per continuare a calcare il prato del Saitama e decide di lasciare i rossoneri.
IL PASSAGGIO AL NAGOYA E LA DEFINITIVA CONSACRAZIONE
Nel 2010, quindi, Tulio lascia l’Urawa Red Diamonds e passa al Nagoya Grampus nell’anno più importante delle Balene, quello del primo ed unico titolo della storia del club. E proprio Tulio, ormai 29enne, è uno degli uomini chiave di questo successo, diventando un muro in difesa ed un killer in attacco. Ben presto, Tulio diventa il giocatore più amato dalla tifoseria ed il giocatore a Nagoya si trova benissimo, tanto da rimanerci ben sei anni, esattamente fino al 9 Gennaio 2016. Tuttavia, certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano e nove mesi più tardi, col Nagoya in difficoltà, Tulio decide di ritornare ad Agosto per tentare di salvare la squadra decidendo quindi, da vero capitano, di affondare con essa nella sconfitta patita all’ultima giornata contro lo Shonan Bellmare che costa la retrocessione. Nonostante il rammarico per non essere riuscito a salvare il Nagoya, Tulio può essere soddisfatto dei suoi anni all’ombra del Toyota Stadium e del Paloma Mizuho, dove ha collezionato 226 presenze, 52 gol, 22 assist ed anche due espulsioni dirette, le uniche della sua lunga carriera.
UN TRAGUARDO STORICO
Dopo essersi svincolato dal Nagoya, nonostante abbia 35 anni, Tulio non vuole smettere di giocare, affermando di avere ancora molto da dare al calcio giapponese e di sentirsi pieno di forze, decidendo perciò di firmare per il Kyoto Sanga, club di J2-League.
Anche con i viola, Tulio non perde il vizio del gol ed in 40 presenze firma quindici reti, di cui una alla sua ex squadra, il Nagoya e segnando una tripletta contro l’Ehime. Grazie a questi quindici gol, Tulio taglia un traguardo storico, quello dei 100 gol in J-League, arrivando addirittura a quota 106. Numeri davvero impressionanti, soprattutto perché parliamo di un difensore che sa giocare si in attacco, ma sempre difensore rimane, anche se aiutato dal fatto che, in gioventù, ai tempi del Sanfrecce Hiroshima, faceva il regista. Inoltre, Tulio vive anche una bellissima giornata il 3 Maggio del 2017, quando torna da avversario al Toyota Stadium, facendo registrare la massima affluenza in J2 (36.755 spettatori), ricevendo una bellissima standing ovation a fine partita, tanto da costringerlo, con l’emozione dipinta sul volto, ad un lunghissimo giro di campo, salutando tutti quei tifosi che lo hanno amato e continueranno a farlo. Oggi, Tulio gioca ancora per il Kyoto e, pur non realizzando altri gol, ha giocato tutte e nove le giornate disputate del campionato cadetto, con i viola che non se la stanno passando benissimo, essendo penultimi.
CAPITOLO NAZIONALE
Per quanto riguarda la nazionale, dopo la chiamata per le Olimpiadi del 2004, Tulio viene convocato dalla nazionale maggiore per l’amichevole contro il Trinidad and Tobago del 9 Agosto 2006, alla quale partecipa come titolare. Anche in nazionale non può fare a meno di segnare ed il suo primo gol con la maglia dei Samurai Blue arriva nel match di qualificazione per la AFC Asian Cup 2007 contro l’Arabia Saudita, coppa che salterà a causa di un infortunio.
In totale, con la maglia giapponese, realizza otto gol in 40 presenze, di cui uno all’Inghilterra in un match di preparazione ai Mondiali in Sud Africa. La partita terminò poi 2-1 per l’Inghilterra e Tulio segnò anche l’autogol che diede il pareggio agli inglesi, deviando sfortunatamente di testa nella porta di Kawashima.
IL FUTURO
Al momento, Tulio non ha fatto sapere cosa farà a fine stagione ed il prossimo 24 Aprile compirà 37 anni, dunque questa potrebbe essere anche la sua ultima stagione. Dovesse ritirarsi, comunque, lascerebbe di certo una gran bell’eredità e probabilmente nessun altro difensore giapponese riuscirà a segnare gli attuali 106 gol. La storia di Marcus Tulio Tanaka è una di quelle da far leggere a tutti i giovani difensori giapponesi che aspirano ad essere dei grandi giocatori. Mai un diverbio con le società in cui ha militato, mai una parola fuori posto, ma solo tanto lavoro e tanta umiltà che hanno permesso a Tulio di entrare di diritto nella Hall of Fame del calcio giapponese.
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